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USA: STORICO SI’
ALLA RIFORMA
SANITARIA DI OBAMA
Ora dovrà affrontare il vaglio del
Senato, a maggioranza democratica, per diventare legge
WASHINGTON
- Decisione storica da parte della Camera degli Stati Uniti: per la prima volta
in decenni i deputati americani hanno detto sì alla riforma del sistema
sanitario. La Camera, in una rara seduta di sabato conclusasi a notte fonda, ha
votato a favore della riforma fortemente voluta dal presidente, Barack Obama. Il testo è passato
nonostante l'opposizione compatta di tutti i deputati repubblicani tranne uno e
di un certo numero di deputati democratici moderati: 220 i voti a favore, 215 i
contrari.
ORA AL
SENATO - Affinchè la riforma diventi legge, tuttavia,
è necessario che si esprima anche il Senato, dove la maggioranza democratica
non è affatto data per scontata. Nello stesso tempo, però, il
sì della Camera rappresenta una vittoria politica di straordinaria
portata per l'amministrazione Obama. Lo stesso
presidente, infatti, nell'imminenza del voto si era recato al Congresso per
esortare i deputati ad esprimersi a favore della riforma.
«GIORNATA
STORICA» - E in una dichiarazione successiva aveva parlato di «momento storico»
per gli Stati Uniti. Le stesse parole erano state usate dalla Speaker della
Camera, Nancy Pelosi: «Oggi - aveva detto - è una
giornata storica per l'America. I nostri pensieri vanno al senatore Ted
Kennedy, che era solito definire la riforma sanitaria come il grande lavoro
incompiuto del nostro Paese».
LA
RIFORMA - La riforma prevede la assistenza sanitaria
nei confronti di 36 milioni di cittadini americani che attualmente non godono
di alcuna copertura. Inoltre prevede in un arco di dieci anni di arrivare a
coprire il 96% della popolazione, per un ammontare complessivo di 1.200
miliardi di dollari. Il testo introduce poi una serie di norme restrittive per
le compagnie assicurative rispetto al sistema attuale. Non solo prevede di
introdurre nel mercato la tanto contestata «public option», l'opzione pubblica voluta dal governo per
calmierare il mercato, ma contiene regole nuove come per esempio l'obbligo da
parte dei datori di lavoro di assicurare i loro dipendenti; oppure il divieto
nei confronti delle compagnie di assicurazione di negare a clienti la copertura
sulla base delle cosiddette «condizioni mediche preesistenti», oppure di alzare
in misura significativa il prezzo delle polizze nei confronti delle persone più
anziane.
Corriere
della sera di domenica 8 novembre 2009