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CONTENZIOSI: archiviato il 40% dei casi, ma aumenta la medicina difensiva
A fronte di un
contenzioso in continuo aumento (+134% in 15 anni), i procedimenti penali
legati all'attività medica finiscono con un'archiviazione nel 40% dei casi per
le lesioni colpose e nel 35% per gli omicidi colposi. Una notizia positiva se
non fosse per il fenomeno connesso della medicina difensiva, che risulta invece
in crescita, con quasi il 70% dei medici che propone un ricovero quando non è
necessario e il 61% che suggerisce più esami del dovuto. Il quadro emerge
dall'indagine sui punti nascita della Commissione di inchiesta sugli errori
sanitari, presieduta da Leoluca Orlando,
condotta attraverso un questionario inviato alle procure italiane e un altro
sottoposto a medici e strutture sanitarie. Secondo quanto emerge dall'esame dei
dati relativi al secondo semestre del 2010 di circa 80 Procure, pari alla metà
del totale di quelle presenti in Italia, sono 901 i procedimenti per lesioni
colpose in sanità (su un totale di 53.741) e 736 (su 6.586) quelli per omicidio
colposo, pari rispettivamente all'1,68% e all'11,18% del totale. In questo
quadro, risulta alto il numero di archiviazioni: ben il 40% del totale dei
procedimenti per lesioni colpose, con 2 condanne, e il 35% nei procedimenti per
omicidio colposo. Se di per sé la notizia potrebbe essere positiva, non lo è
per le conseguenze che il contenzioso medico ha: da quanto risulta dal
questionario sottoposto ai medici, l'82,8% del campione dichiara di inserire in
cartella clinica annotazioni evitabili, il 69,8% propone il ricovero in ospedale anche se il paziente è gestibile ambulatorialmente,
il 61,3% prescrive più esami diagnostici del necessario, il 58,6% dichiara di
essere ricorso alla consultazione non necessaria di altri specialisti, il 51,5%
di aver prescritto farmaci non necessari, il 26,2% di avere escluso pazienti a
rischio da alcuni trattamenti, oltre le normali regole di prudenza. E le
motivazioni per l'80,4% dei medici è il timore di un contenzioso medico-legale.
Doctornews del 21 dicembre 2011