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CENSIS: NOVE MILIONI DI ITALIANI HANNO RINUNCIATO A PARTE DELLE CURE



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Una spesa privata che nel giro di dieci anni è aumentata del 25,5%, con una leggera accelerazione nell'ultimo triennio (2008-2010), e oltre nove milioni di italiani - di cui quasi la metà del Mezzogiorno - che dichiara di non aver potuto accedere ad alcune prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno per ragioni economiche. Questo il quadro che emerge da una ricerca di Rbm Salute (assicurazione di sanità integrativa) e Censis, promossa in collaborazione con Munich Re e presentata ieri al «Welfare Day». Secondo l'indagine, tra chi ha rinunciato a una parte delle cure, «2,4 milioni sono anziani e 5 milioni vivono in coppia con figli». Il quadro è quello di una sanit&agra ve; pubblica in contrazione, forse anche a seguito dei piani di rientro: si passa «da un tasso di incremento medio annuo del 6% nel periodo 2000-2007 al 2,3% del periodo 2008-2010. La flessione si registra soprattutto nelle regioni con piano di rientro, dove si è passati dal 6,2% all'anno nel periodo 2000-2007 a meno dell'1% di crescita media annua nel periodo 2008-2010». Mentre «la spesa sanitaria privata è aumentata di più rispetto al periodo pre-crisi: +2,2% di incremento medio annuo nel periodo 2000-2007 e +2,3% negli anni 2008-2010». Dall'indagine emerge che «il 77% di coloro che ricorrono al privato lo fa a causa della lunghezza delle liste d'attesa». E d'altra parte, «il 31,7% degli italiani parla di una sanità in peggioramento nella propria regione, con un balzo di 10 punti percentuali nel 2012 rispetto al 2009 (21,7%) e una diminuzione di oltre 7 punti percentuali di chi avverte un miglioramento». La ricerca è passata poi a valutare i fondi sanitari integrativi (il campione ne ha compresi 14, per oltre 2 milioni di assistiti). «Il 55% degli importi dei Fondi integrativi ha riguardato prestazioni Lea come ricovero ospedaliero, day hospital, il restante 45% ha riguardato prestazioni integrative (cure dentarie, fisioterapia, ecc.)».

 

Doctornews 5 giugno 2012