|
Centro per i
diritti del malato e per il diritto alla salute |
Home * Chi siamo Cosa facciamo
Per iscriversi* Documenti * FAQ * Link * Contattaci |
Il
provvedimento, approvato dal Consiglio dei ministri lo
scorso maggio, prevede dunque l'istituzione del ministero della Salute
scorporandolo dal super-dicastero del Welfare, che diventa ministero del Lavoro
e della politiche sociali. Modificando la legge del 2008 che aveva previsto
l'accorpamento, il Ddl all'inizio dell'iter
parlamentare fissa a 13 il numero dei ministri e a non più di 63 il totale dei
componenti del Governo, compresi ministri senza portafoglio, viceministri e
sottosegretari di Stato. Tre nuovi componenti dovrebbero fare l'ingresso
nell'esecutivo rispetto agli attuali 60. Questo comporterà una spesa
complessiva annua di 920 mila euro circa, per gli stipendi dei membri
aggiuntivi del Governo. Al nuovo ministero
della Salute saranno ovviamente trasferite le funzioni, con le relative risorse
finanziarie, strumentali e di personale, ora attribuite al Welfare.
Considerando che i due dicasteri erano stati accorpati per 'snellire'
il Governo e realizzare risparmi, il Ddl prevede che,
entro due mesi dall'entrata in vigore, un decreto del ministro del Lavoro di
concerto con il collega dell'Economia individui "gli ambiti e i modelli
organizzativi volti a realizzare sinergie e conseguire risparmi". Si
ritiene inoltre necessario, pur nelle specificità organizzative, "il
coordinamento e l'integrazione di alcune aree". Da queste sinergie si
stima di ottenere risparmi per 100 milioni di euro nel triennio 2010-2012. Sul
provvedimento esprimerà il parere
Una nostra considerazione:dal comunicato stampa sembra che il ministero venga reistituito per realizzare risparmi nelle spese dei
ministeri stessi. Se questo fosse il motivo non avrebbe francamente senso. Noi
speriamo che sia perché ci si è accorti dell’errore di averlo soppresso per i
compiti e le funzioni fondamentali che esso ricopre nella salvaguardia del
diritto alla tutela della salute.