Centro per i diritti del malato e per il diritto alla salute
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www.veronacomunica.it  intervista Roberto Buttura

 

La vostra analisi sulla situazione pulizia/sporcizia a Verona e in Italia: qual è il check-up che vi arriva dagli utenti/pazienti e dalle famiglie?

 

Come associazione che si occupa del diritto alla tutela della salute abbiamo sempre avuto ben presente l’importanza dell’igiene che deve regnare all’interno delle strutture sanitarie sia come sanificazione degli ambienti sia come educazione e pratica sanitaria degli addetti anche nei confronti dei pazienti. Naturalmente essendo un’associazione a carattere provinciale non siamo in grado di esprimere un’opinione aldilà della nostra esperienza ma rileviamo comunque il fatto preoccupante di un’oscillazione pericolosa tra allarmismo esagerato e esito consolatorio di cui sono oggi preda autorità pubbliche e mass-media.

Il caso del Policlinico di Roma ne è la prova: nei primi giorni sembrava che tutti gli ospedali fossero dei cloni del Policlinico romano, dopo l’esito delle ispezioni dei Nas che hanno certificato che solo (?) un ospedale su cinque presentava aspetti igienici anomali è subentrato una specie di atteggiamento da “scampato pericolo”.

Ora, è certamente sbagliato l’allarmismo che crea immeritata sfiducia nel Servizio Sanitario Nazionale ma lo è altrettanto la sottovalutazione di situazioni che, estese o meno, mettono a rischio direttamente o indirettamente gli utenti e gli operatori. Sì, perché anche gli operatori corrono il medesimo rischio dei pazienti in caso di ambiente parzialmente o totalmente non igienico.

La sanificazione degli ambienti è migliorata negli anni avendo a disposizione tecnologia e prodotti sempre più adeguati e personale generalmente preparato ma non si è comunque arrivati ad un traguardo che non esiste. Bisogna mantenere alta e costante l’attenzione e la cura per questo aspetto fondamentale dell’esercizio delle strutture sanitarie.

 

Parliamo della vostra indagine sulla pulizia degli ospedali condotta un paio d’anni fa: con quali criteri è stata realizzata e quali risultati significativi si possono evidenziare (dati/ incremento malattie dovute a mancanza d’igiene, principali problematiche emerse, ecc.)?

 

La nostra indagine, le cui risultanze sono consultabili sul sito www.centroperidirittidelmalato.it, ha costituito la parte finale del progetto “Sanità sana”, finanziato dal Centro di Servizio per il Volontariato di Verona, avente come scopo la realizzazione di uno strumento di analisi e valutazione dell’igiene e sanificazione negli ospedali della Provincia di Verona vista attraverso la percezione dei pazienti ricoverati. Abbiamo quindi ideato un questionario da sottoporre a questi ultimi, abbiamo scelto di somministrarlo in servizi e reparti predeterminati di sei ospedali (4 pubblici, un casa di cura privata, uno religioso classificato) e di tre distretti sanitari pubblici. I questionari somministrati erano in totale 600, un buon numero se si pensa che generalmente per i sondaggi a livello nazionale vengono interpellate 2000 persone.

Le risultanze hanno evidenziato una discreta igiene e pulizia con “punti critici”, necessità di miglioramento e anche una scarsa conoscenza da parte del personale dei termini dei capitolati d’appalto.

Non era nostra intenzione e comunque credo sia difficilissimo in ogni caso, elaborare alcunché sul rapporto mancanza d’igiene/malattie.

 

Qual è la vostra “ricetta” per migliorare gli standard di pulizia e i controlli sull’igiene e pulizia?

 

Noi non abbiamo ricette. Non è il nostro compito. Possiamo solo dire che siamo diffidenti nei confronti degli appalti al massimo ribasso e sulla mancanza di addetti al controllo adeguatamente formati.

 

In particolare, cosa chiedete per i due ospedali di Verona, Borgo Trento e Borgo Roma (rif. Servizio di epidemiologia che è stato tolto ed era prezioso, formazione del personale e controlli, ecc.)?

 

La cosa fondamentale è non abbassare la guardia. Senza igiene la qualità del servizio decade, per cui ad esempio non abbiamo capito la decisione incomprensibile di eliminare il servizio di epidemiologia.

Per il resto, i problemi più di Borgo Trento che di Borgo Roma sono di carattere strutturale. Borgo Roma è già un monoblocco che va riorganizzato al meglio, A Borgo Trento invece si stanno sprecando valanghe di soldi per costruire un monoblocco chirurgico che non cambierà l’antifunzionale (anche ai fini igienici) e antieconomica struttura a padiglioni attualmente esistente. Questa è stata una scelta che ricadrà sulle spalle dei cittadini veronesi, purtroppo.